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Dramma in provincia di Ancona. Scopri cosa è emerso finora sulla tragica morte di una trentenne e la vicenda della sua piccola figlia.
Con il cuore in gola e il passo deciso, i genitori di una trentenne si sono diretti a casa sua, preoccupati dall’impossibilità di contattarla. Arrivati davanti al portone, hanno affrontato l’orrore più grande: la figlia stesa senza vita sul balcone. Accanto a lei, ignara di tutto, la neonata di appena otto mesi dormiva serena nella culla. Il silenzio di un pomeriggio di primavera a Jesi, provincia di Ancona, è stato rotto dall’arrivo urgente dei soccorsi, chiamati alle 15 dal papà e dalla mamma. Il 118, i carabinieri e la scientifica hanno tentato invano di rianimare la donna: ogni speranza si è spenta in un istante.
Subito dopo, la piccola è stata valutata dai medici: fortunatamente in buone condizioni, è stata affidata ai nonni in attesa di un futuro più sereno. Nel frattempo, gli investigatori hanno avviato un’analisi approfondita su quanto accaduto. Sul corpo della vittima emergono segnali che suggeriscono una possibile scelta estrema. Tutto sembra far pensare a un gesto volontario, ma le indagini continuano senza fermarsi.
La trentenne era parte di una famiglia pacifica, senza episodi di tensione o violenza. Al momento della tragedia, il marito era al lavoro e non c’era alcuna lettera o indicazione che spiegasse il gesto. Non risultano segni evidenti di crisi, né era seguita da professionisti del benessere mentale. Il suo viso d’angelo aveva appena abbracciato la vita, accogliendo la figlia, e nessuno poteva immaginare quanto dolore avrebbe lasciato dietro di sé.
La comunità locale è sotto shock: una giovane madre tolta al mondo e una bambina che crescerà con un vuoto profondo. Il tempo scorre, ma le domande restano. In questo straziante scenario, nessuno vuole lasciar cadere l’attenzione: la ricerca della verità continua, per rendere giustizia a una vita spezzata e per proteggere quella che resta.
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