Qualcosa non torna nelle dichiarazioni fatte dall’Ad Rai Roberto Sergio in Commissione Vigilanza. Secondo Sergio, i dati di ascolto dei programmi Rai sarebbero superiori a quelli di Mediaset, considerando in particolare gli ultimi due mesi. Peccato che Sergio abbia usato un espediente non proprio corretto per analizzare i numeri che, in realtà, dicono un’altra cosa. Tra le altre cose, il dirigente Rai ha dovuto rispondere anche alle interrogazioni sollevate dalla sinistra in merito ad una recente puntata di Domenica In. Ecco tutti i dettagli!
La Rai batte Mediaset in fatto di ascolti? Non è proprio così!
L’amministratore delegato Rai Roberto Sergio ha bollato come fake news le notizie riguardanti il calo di ascolti dei programmi Rai. Sergio, in commissione Vigilanza, ha infatti dichiarato che la Rai nel periodo che va da ottobre a metà dicembre, ha battuto la concorrenza di Mediaset. Ha snocciolato i dati Auditel delle tre reti generaliste Rai, mettendole a confronto con le tre di Mediaset. Considerando solo le reti generaliste delle due aziende, è vero che la Rai ottiene una percentuale maggiore di ascolti, ma è anche vero che per fare un paragone corrispondente alla realtà, dovrebbero essere presi in considerazioni anche i canali tematici. Facendo questo, si può notare che Mediaset batte la Rai e non viceversa, come invece ha fatto intendere Roberto Sergio. Quello utilizzato dall’Ad di Viale Mazzini è un espediente per mascherare i reali dati di ascolto. Guardando infatti i dati elaborati dall’Auditel, prendendo in considerazione l’intera offerta Mediaset e Rai in riferimento all’intera giornata, l’azienda di Cologno Monzese guadagna il 38% mentre la Rai solo il 35%. Ben tre punti percentuali di differenza. Insomma, qualcosa non torna nei dati snocciolati da Sergio. In Commissione Vigilanza, l’Ad di Viale Mazzini ha voluto soffermarsi anche sulla centralità del giornalismo d’inchiesta nel servizio pubblico. Un offerta ampia e articolata che abbraccia trasversalmente i palinsesti e le fasce orarie.
Scoppia il caso Domenica In
Scoppia intanto il caso Domenica In. Sempre in Commissione Vigilanza, si sono levate proteste da parte dell’opposizione per l’assenza di pluralismo in Rai. Nel mirino è finita in particolare la puntata di Domenica In del 19 novembre scorso, nel corso della quale per parlare dell’omicidio di Giulia Cecchettin, sono state invitate Simonetta Matone, parlamentare della Lega e Rita Dalla Chiesa, parlamentare di Forza Italia. Insieme a loro erano presenti anche Alberto Matano, Roberta Bruzzone e Matilde d’Errico. Non vi era nessun esponente invece della minoranza. L’esponente del Pd Stefano Graziano, insieme a Elena Boschi di Italia Viva e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, ha stigmatizzato la risposta ricevuta dalla Rai in merito all’assenza di esponenti della minoranza in quel preciso frangente. L’azienda di Viale Mazzini aveva infatti risposto che la Matone e la Dalla Chiesa erano intervenute nel ruolo di opinioniste e non come esponenti politiche. Una risposta che non ha calmato le acque. Anzi. Insomma, in casa Rai il clima non è poi così disteso come si vuole far credere. Cosa ne pensate? A Voi i Commenti!